Ucayali

(ENG)

These are my last days in Peru. I am now in Pucallpa, but tomorrow I will take a bus, which will take me to Lima. I have not yet visited the capital and will have 3 days to do so. After that I will leave the country. I have spent the last week in the Ucayali region. It is a region in the Amazon jungle. I came here because I decided to take a few days to stop and make a kind of spiritual retreat. I found a place that was quite isolated and a little bit out of the world. Pucallpa is a small town. Not very big, but still very bustling and lively. I think it is also quite touristy, but it seems that at this time of year there are not so many foreigners hanging around here. Which made me see this place in its essence. I was able to see it in its normal everyday life. And it was interesting. But I was looking for a quiet place and this is not it. So I went to the native community of San Francisco and decided to stay here 5 days to enjoy a little relaxation, rest and connect with nature and myself. 

The last period before I got here was peculiar. I did some things I liked a lot and saw some incredible places, but inside I was pretty discombobulated. Some unpleasant things happened that destabilized me, and a lot of questions and doubts started to plague me. These things happen, but that doesn't take away from the fact that I was going through a difficult time. Then experiencing such good things with a very bad inner state only added to the turmoil, and also added to the sorrow of not being able to enjoy 100% what was going on around me. You know when you get into a vicious circle, of which you are perfectly aware, but from which it seems impossible to get out, because every attempt to do so not only seems not to work, but even makes the situation worse? There, I was right there.

I therefore landed at the San Francisco Isla without high hopes and especially without high expectations. I had made arrangements with a local family, and they offered me a small cottage, with a bed and a small space outside. The shower and bathroom were common for everyone, but there was practically never any water, so it was necessary to use a bucket for all the things. Little matter, after all, I was not interested in a luxurious place, but a simple place. Here I also had the opportunity to do the Ayahuasca ceremony. It seemed like a unique opportunity and I took advantage of it. I don't know if everyone knows what it is, but for me it has always been on the bucket list. I won't stop to tell about it, there would be too much to say and then it is also a very personal thing. Having said that, I have nothing to hide, so if anyone has any questions about it, they can easily ask me privately.

Of course, I was not only in my little house reflecting and meditating. I did that as well, but I also went several times to the Ucayali River, from which the whole region gets its name. I also went into the jungle, at least as far as one could go. I visited the "pueblito," which I thought was very interesting. I was also able to visit the neighboring village of Santa Clara and it seemed even more special, smaller and more genuine. In these places many customs and traditions have remained original, but you can also see so much of the influences from the outside world. I think that's also normal. The moment you make places like these accessible to everyone, then it's normal that some things change.

Just by going around among these people, I realized that on this journey there is also something else I am also assiduously searching for: happiness. Yes, I am searching for happiness. Don't get me wrong, not my own. What I am trying to find is a happy place. Where everyone is happy. Or at least most of them. I know that said like that sounds a little childish, as well as utopian, but I am sure that I will find what I am looking for. I will find a place where I can see that deep, pure happiness in people's eyes. I don't want a place where everyone is laughing or smiling all the time, but if you think about it, you can see it clearly when a person is really serene. Here I didn't feel that everyone was like that, however, I can tell you that the children were. I saw genuine joy in them. As well as curiosity. It seemed to me that they lived a simplicity that I have long forgotten. I liked that. I think that's a really beautiful and really important thing.

t has been good for me here. I made a wise choice, in my opinion, to stay here for a while. I had a chance to stop, to look inward, to connect with nature, to observe another world, to understand certain things, to resign myself, to laugh, to admire the starry sky, to catch shooting stars, to see animals that I usually find in documentaries or maybe at the zoo, to get lost in thoughts, to sink into worries, to let go, to trust, to get angry, and to make peace with myself. 

Yes, I would say I can go on now.

(ITA)

Questi sono i miei ultimi giorni in Perù. Ora sono a Pucallpa, ma domani prenderò un pullman, che mi porterà a Lima. Non ho ancora visitato la capitale e avrò a disposizione 3 giorni per farlo. Dopodiché lascerò il paese. Ho passato l'ultima settimana nella regione Ucayali. E' una regione nella giungla amazzonica. Sono venuto qui perché ho deciso di prendermi qualche giorno per fermarmi e fare una specie di ritiro spirituale. Ho trovato un posto abbastanza isolato e un poco fuori dal mondo. Pucallpa è una cittadina. Non grandissima, ma comunque molto movimentata e vivace. Credo sia anche abbastanza turistica, ma pare che in questo periodo dell'anno non ci siano tantissimi stranieri che si aggirano da queste parti. Il ché mi ha fatto vedere questo luogo nella sua essenza. Ho potuto vederlo nella sua normale quotidianità. Ed è stato interessante. Ma io cercavo un posto tranquillo e questo non lo è. Sono così andato nella comunità nativa di San Francisco e ho deciso di rimanere qui 5 giorni per godermi un poco di relax, riposo e connettermi con la natura e me stesso. 

L'ultimo periodo, prima di arrivare qui, è stato particolare. Ho fatto delle cose che mi sono piaciute molte e ho visto dei posti incredibili, ma dentro ero parecchio scombussolato. Sono successe delle cose spiacevoli che mi hanno destabilizzato e un sacco di domande e di dubbi hanno iniziato a tormentarmi. Sono cose che succedono, ma questo non toglie il fatto che io abbia attraversavo un periodo difficile. Poi vivere cose così belle con uno stato interiore pessimo, non hanno fatto altro che aumentare il turbamento, aggiungendo anche il dispiacere di non riuscire a godersi al 100% quello che accadeva intorno a me. Sapete quando entrate in circolo vizioso, del quale siete perfettamente coscienti, ma dal quale sembra impossibile uscirne, perché ogni tentativo di farlo non solo sembra non funzionare, ma addirittura peggiora la situazione? Ecco, io ero proprio lì. 

Sono quindi approdato alla Isla di San Francisco senza grosse speranze e sopratutto senza grosse aspettative. Avevo preso accordi con una famiglia del posto e loro mi hanno offerto una piccola casetta, con un letto e un piccolo spazio fuori. La doccia e il bagno erano comune per tutti, ma l'acqua praticamente non c'era mai, così era necessario usare un secchio per tutte le cose. Poco importa, in fondo non mi interessava un posto lussuoso, ma un posto semplice. Qui ho avuto anche l'opportunità di fare la cerimonia dell'Ayahuasca. Mi è sembrata un'occasione unica e ne ho approfittato. Non so se tutti sanno cos'è, ma per me è stata da sempre nella lista delle cose da fare. Non mi fermerò a raccontare di questo, ci sarebbe troppo da dire e poi è anche una cosa molto personale. Detto ciò, non ho nulla da nascondere, quindi se qualcuno avesse una qualche domanda a riguardo, può tranquillamente rivolgermela in privato.

Ovviamente non sono stato solo nella mia casetta a riflettere e meditare. Ho fatto anche questo, ma sono anche andato diverse volte al fiume Ucayali, dal quale l'intera regione prende il nome. Sono stato anche nella selva, almeno fin dove si poteva. Ho visitato il "pueblito", che mi è sembrato molto interessante. Sono riuscito a visitare anche il villaggio vicino, quello di Santa Clara e mi è parso ancora più particolare, più piccolo e più genuino. In questi luoghi molte usanze e tradizioni sono rimaste originali, ma si vedono anche tanto le influenze del mondo esterno. Penso sia anche normale. Nel momento in qui rendi posti come questi accessibili a tutti, allora è normale che cambino un po' di cose. 

Proprio girando in mezzo a questa gente, mi sono reso conto che in questo viaggio c'è anche un'altra cosa che sto cercando assiduamente: la felicità. Sì, sono alla ricerca della felicità. Non fraintendetemi, non la mia. Quello che cerco di scovare è un posto felice. Dove tutti siano felici. O quantomeno la maggior parte. So che detta così suona un poco infantile, nonché utopico, ma sono sicuro che troverò quello che cerco. Troverò un posto dove posso vedere negli occhi della gente quella felicità profonda e pura. Non voglio un posto dove tutti ridano o sorridano tutto il tempo, ma se ci pensate bene, lo potete vedere chiaramente quando una persona è realmente serena. Qui non mi è sembrato che fossero tutti così, però posso dirvi che i bambini lo erano. Ho visto in loro gioia genuina. Come anche la curiosità. Mi è sembrato che loro vivessero una semplicità che io ho dimenticato da molto tempo. Questo mi è piaciuto. Penso sia una cosa davvero bella e davvero importante. 

Mi ha fatto bene questo posto. Ho fatto una scelta saggia, a mio parere, a rimanere qui per un po'. Ho avuto l'occasione di fermarmi, di guardarmi dentro, di connettermi alla natura, di osservare un altro mondo, capire determinate cose, di rassegnarmi, di ridere, di ammirare il cielo stellato, di cogliere stelle cadenti, di vedere animali che solitamente trovo nei documentari o magari allo zoo, di perdermi nei pensieri, di affondare nelle preoccupazioni, di lasciarmi andare, di fidarmi, di arrabbiarmi e di fare pace con me stesso. 

Si, direi che ora posso proseguire.