A special place

(ENG)

Today was a special day for me. In the morning nothing happened. I made a of wood and nothing more. For the afternoon I was told that we would again have to go into the jungle to cut some trees and bring them to the campsite for a construction. This was something I had done the day before and was quite fatigued. I was not really enthusiastic about it. In any case, I prepared myself. In the sense that I took everything out of my pockets. In the thick jungle it is really a mess and losing anything is very easy. Silverio also gets ready and asks me if I took water. Um no, it doesn't fit in my pocket and then I didn't think we would go that far. In any case I prepare my small bottle and take it. At this point he asks me if I took my cell phone. That one I really didn't. If I lose that my life gets pretty complicated. He tells me to take it...I don't know what to think, however, he will know better. We went into the forest on what seemed almost like a trail. Then after about 20 minutes of walking he stops and tells me we should have gone to the right. Here it becomes more difficult to walk. I have to stoop down, be careful where to put my feet, be careful not to blind myself with any branches, and also the helianas that seem to be doing everything they can to keep me from going on. After a few minutes he stops and tells me we are in front of an Inca house. What? Ah, yes, now I see it too. All shrouded in vegetation, but it's there! It seems unbelievable to me. A few more minutes and we stop again. Another Inca construction. This time it is round, so it is ceremonial, he explains. More and more interesting.  

Then all of a sudden we come out of the jungle and find you on the side of the mountain. Here the building much larger and faces Machu Picchu. He explains that this was the temple of the guardian. It is a very special place. There is not much left of the original construction, however, the stone walls that are still there are perfect. I don't know how old it is, but it is very old. I aim at the landscape and touch the stones. It is a place full of energy and I can feel it.

He sits in front of the building and lifts a small stone from the ground. He prepares to do a ritual and I ask if I can attend. He tells me that I can participate if I want to. I do what he does and follow the directions I understand. Everyone whispers their prayers and thanks to Pacha Mama. Or at least I do. It is an intense moment. It is for me. So much so that at one point my cheeks feel wet. Opera of tears that have started to flow. I don't make an issue of it. After all, if this is the reaction my body has, why try to stop it or hide it. That's okay. Let's finish the ritual and go back. It is now time to get to work. What happened next is not so fundamental, however, I feel that something has changed inside me. I almost feel like another piece was added to the puzzle, to my person. And I think it was one of the fundamental ones. Because it was a very unique experience. Then again, this for me is a journey of exploration, of the physical world and the inner world.

(ITA)

Oggi è stata una giornata particolare per me. Al mattino non è successo nulla. Ho fatto un di legna e niente più. Per il pomeriggio mi è stato detto che saremmo di nuovo dovuti andare nella giungla per tagliare degli alberi e portarli al camping per una costruzione. È una cosa che avevo fatto il giorno prima e che mi aveva affaticato parecchio. Non ero proprio entusiasta. In ogni caso mi sono preparato. Nel senso che ho tolto tutto dalle tasche. Nella giungla folta è veramente un casino e perdere qualsiasi cosa è molto facile. Anche Silverio si prepara e mi chiede se mi sono preso dell'acqua. Uhm no, non mi ci sta in tasca e poi non pensavo che saremmo andati così lontani. In ogni caso preparo la mia bottiglietta e la prendo. A questo punto mi chiede se ho preso il cellulare. Quello proprio no. Se perdo quello la mia vita si complica parecchio. Mi dice di prenderlo...non so che pensare, però lui saprà meglio. Ci siamo addentrati nella selva su quello che sembrava quasi un sentiero. Poi, dopo circa 20 minuti di camminata si ferma e mi dice che saremmo dovuti andare a destra. Qui diventa più difficile camminare. Devo chinarmi, fare attenzione a dove mettere i piedi, fare attenzione a non accecarmi con qualche ramo e anche alle eliane che sembrano fare di tutto per impedirmi di proseguire. Dopo qualche minuto di ferma e mi dice che siamo davanti ad una casa Inca. Cosa? Ah, si, ora la vedo anche io. Tutta avvolta dalla vegetazione, ma c'è! Mi sembra incredibile. Ancora qualche minuto e ci fermiamo nuovamente. Un'altra costruzione Inca. Questa volta è rotonda, quindi è cerimoniale, mi spiega. Sempre più interessante.

Poi ad un tratto usciamo dalla selva e vi troviamo sul lato della montagna. Qui la costruzione molto più grande e fronteggia Machu Picchu. Mi spiega che questo era il tempio del guardiano. È un posto molto particolare. Non rimane moltissimo della costruzione originale, però i muri in pietra ancora presenti, sono perfetti. Non so quanti anni abbia, ma è molto antica. Miro il paesaggio e tocco le pietre. È un luogo carico di energia e la posso sentire.

Lui si siede davanti alla costruzione e leva una piccola pietra dal suolo. Si prepara per fare un rituale e chiedo se posso assistere. Lui mi dice che posso partecipare se voglio. Faccio quello che fa lui e seguo le indicazioni che capisco. Ognuno rivolge sussurrando le proprie preghiere e i ringraziamenti a Pacha Mama. O almeno io lo faccio. È un momento intenso. Lo è per me. Talmente tanto che ad un certo punto mi sento le guance bagnate. Opera delle lacrime che hanno iniziato a sgorgare. Non ne faccio un problema. In fondo se è questa la reazione che il mio corpo ha, perché provare a fermarla o nasconderla. Va bene così. Finiamo il rituale e torniamo indietro. È ora tempo di mettersi al lavoro.

Quello che è accaduto dopo, non è così fondamentale, però sento che qualcosa è cambiato dentro di me. Mi sembra quasi che sia stato aggiunto un altro pezzo al puzzle, alla mia persona. E credo che sia stato uno di quelli fondamentali. Perché è stata un'esperienza davvero unica. D'altronde questo per me è un viaggio di esplorazione, del mondo fisico e di quello interiore.